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Cartolarizzazione di crediti deteriorati: di cosa si tratta?

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Indice dei contenuti.

Sempre più spesso si sente parlare di cartolarizzazione di crediti deteriorati da parte degli istituti bancari. Ma di cosa si tratta nello specifico?

Dietro la parola cartolarizzazione si celano complesse operazioni di tecnica finanziaria di non facile comprensione.

E’ quindi normale che l’argomento risulti ostico per la stragrande maggioranza delle persone.

Tuttavia, nel corso del presente articolo, si cercherà di rendere meno complesso ciò che semplice non è.

Allora cerchiamo di capire cosa è la cartolarizzazione dei crediti deteriorati e come funziona.

Innanzitutto cosa sono i crediti deteriorati?

I crediti deteriorati sono costituiti da quei crediti che la banca vanta verso i propri clienti e la cui riscossione è divenuta, nel tempo, incerta e problematica.

Ad esempio, una serie di rate impagate, accumulate dal mutuatario nel corso del tempo, possono rendere incerto il recupero del credito vantato dalla banca che ha originariamente erogato il mutuo.

Ovviamente ogni singola banca non gestisce un solo credito deteriorato ma migliaia e migliaia di posizioni analoghe.

Intervengono quindi una serie di esigenze e di normative di settore che impongono la cartolarizzazione dei crediti deteriorati che le banche hanno in bilancio.

La cartolarizzazione di crediti deteriorati.

Ebbene la cartolarizzazione è un complesso processo attraverso il quale le banche si disfano dei “crediti a rischio”, di cui sono titolari, cedendoli a terzi.

In tal modo le banche riducono il potenziale rischio correlato ai crediti deteriorati che hanno all’attivo.

Solitamente le banche cedono pacchetti di crediti omogenei per decine se non centinaia di migliaia di posizioni.

Tali attività vengono cedute, in blocco e per categorie omogenee, ad apposite società veicolo denominate Special Purpose Vehichles (in breve SPV).

Con la cartolarizzazione le banche si disfano dei “crediti a rischio”, di cui sono titolari, cedendoli a terzi.

Cartolarizzazione di crediti deteriorati mediante SPVs.

Le SPVs, acquistati i crediti deteriorati ad un prezzo inferiore al loro valore nominale, procedono ad emettere obbligazioni (solitamente denominate Asset Backed Secuirities o ABS) da collocare sul mercato mobiliare presso investitori interessati all’operazione finanziaria.

In sostanza le SPV finanziano le operazioni di cartolarizzazione mediante l’emissione di titoli obbligazionari, da collocare sul mercato mobiliare, allo scopo di neutralizzare o comunque ridurre il rischio del credito a proprio carico.

Quindi saranno gli investitori che, acquistando le obbligazioni emesse dalla singola SPV e finanziando in sostanza l’operazione, assumeranno in concreto il rischio dell’operazione stessa, limitatamente al valore dei titoli acquistati.

In seguito, la SPV promuoverà le azioni di recupero dei crediti acquistati al fine di pagare le cedole a maturarsi dagli obbligazionisti o rimborsare le obbligazioni in scadenza.

E’ quindi chiaro che il pagamento delle delle cedole periodiche e delle ABS in scadenza è strettamente collegato al recupero dei crediti deteriorati.

Ecco pertanto la peculiarità delle SPV. I crediti acquistati costituiscono patrimonio separato della società che ha come oggetto esclusivo l’emissione di ABS da rimborsarsi con le somme incassate dalle attività di recupero dei medesimi crediti.

Foto dell’articolo: immagine a titolo gratuito (CC0) dal sito Pixabay

Se vuoi saperne di più sulla

CARTOLARIZZAZIONE DI CREDITI DETERIORATI
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Vantaggi derivanti dalla cartolarizzazione di crediti deteriorati.

La cartolarizzazione di crediti deteriorati permette alle banche di:

  1. liberarsi, per masse omogenee, dei crediti deteriorati che vengono ceduti a società create ad hoc;
  2. reperire risorse finanziarie alternative smobilizzando attività illiquide;
  3. cedere il rischio del credito a strutture meglio organizzate nell'attività di recupero crediti;
  4. rientrare nei parametri di bilancio previsti dalla normativa di vigilanza in ambito bancario.

E' quindi chiaro perché le banche hanno l'interesse e, per certi versi, sono tenute ad eseguire le operazioni di cartolarizzazione.

L'immagine dell'articolo, ad uso gratuito (CC0), è stata scaricata dal sito Pixabay.

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