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Blocco degli sfratti sino al 30 giugno 2021.

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Indice dei contenuti.

Il “decreto Milleproroghe”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 23.12.2020, ha prorogato al 30.06.2021 la sospensione degli sfratti immobiliari.

Il Governo così rinnova una scelta politica che, in tempi di Covid-19, spacca l’Italia in due e penalizza, per l’ennesima volta, i proprietari immobiliari.

Ad avviso di chi scrive, il rinnovato blocco degli sfratti ignora le esigenze dei locatori d’immobili, messi in ginocchio dall’attuale situazione emergenziale.

E così lo Stato Italiano ha deciso: priorità indiscriminata ai conduttori morosi e a spese dei proprietari.

Ovviamente tragica la situazione per i piccoli proprietari immobiliari.

Blocco degli sfratti: cosa prevede la norma.

Il Consiglio dei Ministri, con comunicato stampa n. 86 del 23.12.2020, ha reso noto che:

“[…] Tra l’altro il testo prevede: […]

  • la proroga fino al 30 giugno 2021 della sospensione dell’esecuzione dei cosiddetti “sfratti per morosità” (provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze), degli sfratti relativi a immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari e degli sfratti aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore.

Lo stralcio citato, con formula foriera di dubbi interpretativi, individua genericamente le ipotesi di blocco:

  1. gli “sfratti per morosità” (provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze). Non è chiaro, se in tale ambito, siano ricompresi anche gli sfratti per morosità riferibili alle locazioni commerciali. La generica formulazione lascerebbe propendere per una risposta affermativa;
  2. sfratti relativi a immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari;
  3. sfratti aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore.

Purtroppo il decreto non opera nessuna distinzione tra ipotesi di morosità incolpevole e morosità conclamata, affermando una scelta politica che avvantaggia i “professionisti del debito” (a spese degli altri).

“La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge […]” (art. 42, Cost.)

Sfratti congelati: le proteste delle associazioni di categoria.

Immediate le proteste delle associazioni di categoria contro il provvedimento che ha prolungato il blocco degli sfratti.

Confedilizia ha infatti bollato la scelta del Governo come irresponsabile e frutto di una visione ideologica.

Nella comune difficoltà, quindi, lo Stato si schiera dalla parte degli inquilini.

Il Governo, per l’ennesima volta, dimentica le migliaia di piccoli proprietari immobiliari cui viene negata la liberazione di immobili occupati abusivamente.

Uno schiaffo in faccia allo Stato di Diritto, sferrato da una legislazione caotica ed emergenziale!

In questi ultimi mesi, innumerevoli sono stati i benefici concessi ai conduttori: crediti d’imposta sui canoni sostenuti dalle attività commerciali, blocco delle aste giudiziarie, blocco degli sfratti per morosità.

Lo stesso non può dirsi per i proprietari immobiliari, la cui funzione sociale è oltretutto prevista e tutelata dalla Costituzione Italiana.

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Quella operata dal Governo è perciò una scelta ideologica che, nei fatti, viola i principi fondamentali della nostra carta costituzionale.

Un'illegittima requisizione di Stato.

Tuttavia è bene ricordare, ogni tanto, i principi di diritto che fondano il nostro ordinamento giuridico.

Art. 42 della Costituzione Italiana.

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale [...].

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale.

Si consulti, quindi, il sito di Confedilizia. Da giorni sono pubblicate le toccanti testimonianze dei proprietari immobiliari colpiti dall'emergenza Covid-19 e dimenticati dallo Stato.

Perché la verità non può ignorare la realtà e le tante sfumature che la compongono.

Infatti, la tutela dei più deboli, legittima e sacrosanta, non deve tradursi nel sacrificio di migliaia di piccoli proprietari immobiliari e contribuenti.

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